Nel corso dell'incontro tenutosi nei giorni scorsi con l'on. Rosario Mirabelli in visita a Cariati è intervenuto anche l'assessore provinciale all'urbanistica e governo al territorio Leonardo Trento. Trento ha rivoolto un invito al consigliere regionale dell'Api ad intercedere alla Regione facendo capire che quella di Cariati “non è una protesta campanilistica, fatta perché si vuole l'ospedale sotto casa, ma è una protesta fatta per difendere il diritto alla saIute di un intro territorio che va da Cariati a Rocca Imperiale che oggi ha ribadito non è garantito.
"Il piano di rientro sanitario - ha aggiunto l'assessore provinciale - deve essere rivisto, ci sono tutte le condizioni per farlo. Sappiamo bene - ha poi scandito - che al tavolo Massicci si è parlato di uno scompenso di offerta sanitaria sulla fa scia jonica. Come si può lasciare questo territorio - ha commentato Trento - con lo 0,8 per cento di posti letto per mille abitanti! Siamo al di sotto di ogni norma di legge, anche al di sotto anche dell'ultima modifica di legge che porta a 2,5 il parametro consentito”.
L'assessore provinciale si è poi soffermato sulla protesta di un anno fa in difesa del ''V. Cosentino": "siamo rimasti isolati - ha detto- e quando cercavamo unità delle forze con gli altri territori, nessuno ha voluto comprendere l'importanza delle tante iniziative portate avanti da un intero comprensorio. Solo oggi in tanti hanno capito il danno che si perpetrava alla sanità calabrese da un piano di rientro scellerato e senza alcuna logica. Noi siamo stati tacciati come gente che pensava solo a difendere interessi lobbistici e ndranghetistici".
"Oggi - ha concluso Trento - al danno si aggiunge anche la beffa: Scopelliti e Scarpelli continuano a sbeffeggiarci assegnando al nostro ospedale 43 posti letto per tossicodipendenti. Per questi signori siamo peggio degli appestati".