18 miliardi di fondi europei non spesi dall'Italia, a fronte della nostra contribuzione finanziaria all'Unione Europa, offre plasticamente il senso di un gap assurdo che dobbiamo recuperare, in termini di progettazione e capacità di spesa e governo del presente e del futuro. Senza farci trascinare sul terreno della demagogia di Beppe Grillo, della Lega o di Berlusconi, perché ne saremmo tutti inesorabilmente travolti. La grave crisi economica rispetto alla quale oggi si confrontano milioni di famiglie europee, soprattutto al Sud e nel nostro Mezzogiorno, è anzi tutto conseguenza di politiche di austerità e rigore (come l'applicazione teutonica del parametro del 3%), pensate e decise dal Nord Europa e subite alle nostre latitudini. Se vinceremo noi Socialisti e Democratici, la sfida europea del 25 maggio archivieremo l'austerità e lavoreremo al consolidamento di un’Europa politica, agli Stati Uniti d'Europa, all'elezione diretta del Presidente e della Commissione, per avere un governo europeo scelto direttamente dai 500 milioni di europei, un ministro degli esteri che possa parlare una sola voce, quella dell'Europa unita, sullo scenario globale ed una vera banca europea. Credo nell’Europa e nel senso più profondo e ideale dell’Unione europea. Ma, credere nell’Europa, vuol dire anche avere il coraggio di non chiudere gli occhi. Così come è l’Unione europea non funziona. Si è pensato di poter partire dalla moneta e non dalle Istituzioni politiche comuni: questo è il peccato originale di questa Ue. L’Euro senza una vera Banca centrale non può funzionare. Così come una Commissione non votata direttamente dai cittadini o attraverso il Parlamento europeo non può essere legittimata a governare. Bisogna ripartire da una democratizzazione delle istituzioni. Troppo facile scagliarsi contro l’Euro e illudere la gente con un catastrofico ritorno alla lira, all’inflazione, alla svalutazione ed al crollo definitivo dell’economia di questo Paese.
È quanto ha ribadito Gianni Pittella, vice presidente vicario del Parlamento Europeo, candidato per il rinnovo dell’istituzione democratica comunitaria il prossimo 25 maggio, ospite della Sezione del Partito Socialista “Rocco TRENTO” di Cariati, nel pomeriggio di ieri (giovedì 1 maggio). In una gremita sala del Centro Sociale cittadino, alla Marina, ad accogliere Pittella c’erano il neo segretario cittadino del Psi Giampasquale Trento, il Sindaco socialista di Cariati Filippo Sero e l’assessore provinciale Leonardo Trento, promotore dell’iniziativa pubblica a sostegno di Gianni Pittella. Insieme a lui, anche l’ex assessore regionale Ubaldo Schifino ed il Presidente del Parco del Pollino Mimmo Pappaterra.
E’ molto importante per me – ha esordito PITTELLA, ringraziando l’assessore TRENTO per l’invito e l’impegno – essere qui a Cariati, sotto un simbolo che è stato il mio, quello socialista e che resta il mio ancoraggio ideale e valoriale. Ma sono contento di essere ancora volta a Cariati, che frequento ormai da anni per legami di amicizia ultra decennali, per il ricordo e la stima reciproca che mi lega al compianto Rocco TRENTO ed oggi suoi figli. A Leonardo TRENTO, infine, PITTELLA ha rivolto pubblicamente l’augurio di essere eletto nel prossimo consiglio regionale calabrese.
Con le prossime europee – ha detto Leonardo TRENTO – si aprono anche le prossime competizioni regionali per ridare speranza ad una Calabria che in questi anni è stata piegata su stessa e ad un territorio, la Sibaritide, privata di rappresentanti capaci e credibili, abbandonata a se stessa da tutti i punti di vista: dalla sanità ai trasporti, dagli investimenti turistici all’emergenza ambientale. Registriamo purtroppo – ha continuato – il ritardo che subisce la nostra parte politica nel non essere ancora in grado, a pochi mesi dalle competizioni regionali e di fronte all’evidente sfacelo dell’uscente compagine di centro destra, a fare sintesi ed a presentare subito, così come dovrebbe, il proprio candidato Presidente. Il grande lavoro fatto in questi anni da PITTELLA – ha continuato TRENTO – sintetizza la politica che ci piace. E noi ci auguriamo, come si augurano in tanti, che dopo l’elezione del 25 maggio, attraverso PITTELLA l’Italia possa ritornare con la presidenza dell’Europarlamento sullo scranno più alto ed autorevole di Bruxelles e Strasburgo