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Non sono per la chiusura del Tribunale di Castrovillari. Sono anzi perché questo rimanga e svolga al meglio la sua funzione. Ma deve essere ripristinato il Tribunale di Rossano, così come reclamano non solo carte e requisiti ma un qualsiasi sopralluogo e confronto con chi opera presso la sede giudiziaria di Castrovillari. I disguidi ed i disagi dell’assurda situazione venutasi a creare vengono pagati dalla stessa popolazione di Castrovillari e del Pollino. Senza contare lo spreco di risorse determinato ogni giorno, come nel caso dei costi lievitati per le notifiche, delle traduzioni e quelli patiti direttamente dai cittadini per l’assenza di mezzi pubblici.
È quanto ha dichiarato il senatore socialista Enrico Buemi, membro delle commissioni parlamentari Giustizia e Antimafia il quale, dopo le visite al Carcere ed al Tribunale di Rossano (sabato 21), ed Cariati (domenica 22, inaugurando la Sezione PSI Rocco Trento), nella giornata di ieri (lunedì 23) ha fatto un sopralluogo presso il Tribunale di Castrovillari.
Ad accompagnarlo, l’assessore provinciale all’urbanistica Leonardo Trento, promotore di questa tre giorni di Buemi in Calabria e che è tornato a ribadire sia l’insostenibilità democratica e sociale dei costi gravati sui cittadini (soprattutto del basso ionio e della Sila Greca) costretti a percorrere centinaia chilometri a proprie spese, in assenza di adeguati mezzi pubblici di collegamento con Castrovillari; sia la necessità di convocare con urgenza un consiglio comunale congiunto ma allargato a tutti i comuni del territorio.
A Castrovillari c’erano anche il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rossano Serafino Trento, il presidente della Camera Penale di Rossano, l’avvocato Giovanni Zagarese, il segretario del sindacato avvocati calabresi Amerigo Minnicelli, l’avvocato Giuseppe Tagliaferro e numerosi giovani avvocati rossanesi.
Nel corso del sopralluogo alla struttura di Castrovillari sono emersi in tutta la loro evidenza – fa sapere Buemi – i problemi e i disagi vissuti ogni giorno dal personale e dal materiale giudiziario ricoverato in modo assolutamente precario ed in luoghi e spazi accessibili senza controllo del pubblico. L’assenza di controllo di sicurezza allo stesso accesso al Tribunale desta preoccupazione. È apparsa poi disastrosa la situazione relative alle notifiche, per il carico di lavoro ed il sovraffollamento. Da incontri informali con il personale – riferisce il Senatore – è chiaramente emerso che un terzo del lavoro quotidiano proviene dal territorio di Castrovillari e due terzi da Rossano! Si tratta di dati che, insieme a quelli dei costi lievitati delle notifiche (uno spreco di risorse aggiuntive, calcolato su 2500 comunicazioni all’autorità giudiziaria e stimato in 55 mila euro circa rispetto a prima!) più i costi delle traduzioni dei detenuti e sommato a tutto quanto abbiamo già detto e denunciato nei giorni e nei mesi scorsi, dimostrano senza alcuna ombra di dubbio che il Tribunale di Castrovillari non è in grado di accogliere il carico ed il personale proveniente da Rossano.