Le analisi del voto lette in questi giorni, realizzate
da autorevoli rappresentanti politici locali e da arguti giornalisti, ci relegano
nella pletora degli sconfitti, ed, anzi, gli unici sconfitti di questa tornata
elettorale europea. Ricordiamo che il Partito Socialista Italiano, sulla
scorta del patto federativo tra PSI e PD, edulcorato dall'adesione del PD al
PSE, non ha presentato una propria lista alle elezioni europee ma ha sostenuto
la lista PD-PSE ed alcuni dei suoi candidati. Solo grazie a questo leale sostegno, a Cariati il
PD-PSE è riuscito ad ottenere quasi 1000 voti, attestandosi a primo tra i
partiti in corsa, arginando la deriva populista che in queste elezioni si era
ben organizzata, con mezzi e uomini, anche nel nostro comune.
I candidati da noi sostenuti nella lista PD-PSE, senza
nessun grande impegno o ricerca di voti “porta a porta”, sono risultati quelli
che ci aspettavamo: Saladino, Pittella e
Serpillo: nulla di più nulla di meno. Le tante fantasiose interpretazioni sull'esito del
voto che antepongono considerazioni di merito poco opportune e inutili, o,
meglio, utili solo a certe convenienze localistiche, stravolgono completamente
ogni minima regola logica ed aritmetica.
Ci saremmo aspettati dal PD locale, e soprattutto dal
suo giovane segretario, un commento positivo sul contributo elettorale del
Partito Socialista in favore della causa altrui, ma, purtroppo, tutto ciò non è
avvenuto, atteso che appare evidente che l’onda Renziana non ha ancora travolto
i pensieri di tanti militanti del PD cariatese o quali rimangono ancora legati
alle logiche della vecchia, vecchissima, nomenclatura comunista.
Gli elettori hanno dato un segnale chiaro, premiando
l’azione di governo del presidente Renzi e l'unione e la collaborazione delle
forze di sinistra sotto il simbolo del PSE. Unione proposta a livello nazionale ed europeo e che
di certo sarà riproposta con un altro patto federativo nella prossima
competizione elettorale regionale che ci vedrà protagonisti con la candidatura
autorevole e rappresentativa del territorio di Leonardo Trento.
I Socialisti, nello spirito del totale rinnovamento
dei quadri dirigenti restano aperti al dialogo ed al confronto con tutti,
soprattutto con gli amici del PD, convinti come sono che la politica,
soprattutto a sinistra, debba confrontarsi su idee, progetti, programmi e non
certo su personalismi o inutili strategie di bottega, che producono solo
ulteriori divisioni e non servono ad un territorio già tanto emarginato e
troppo lontano dalla politica che conta.