6 feb 2019

1 mag 2018

Nasce l’Unione Civica “Cariati Unita”

In vista delle elezioni amministrative del prossimo 10 giugno nasce l’Unione Civica “Cariati Unita”, la quale si propone, attraverso il coinvolgimento delle
Migliori Competenze ed Energie, di Governare la Cariati dei prossimi anni affrontando efficacemente le tante Problematiche ancora oggi irrisolte per la Nostra Cittadina. 

Per fare ciò è Indispensabile e Necessario ristabilire un Clima di Serena e Civile Convivenza all'interno della Nostra Comunità, minata oggi alle fondamenta da una pseudo politica rancorosa che ha cercato e continua a cercare ancora le proprie esclusive fortune su una profonda divisione del Tessuto sociale Cariatese. 

Migliore Vivibilità, Creazione di una Destinazione Turistica, Nuove Politiche di Rigenerazione Urbana, Valorizzazione del Territorio, Tutela Ambientale, Riorganizzazione della Spesa pubblica, Efficiente e Trasparente Amministrazione al Servizio del Cittadino, Risoluzione delle Tante criticità nei Servizi Comunali: questi ed altri i Punti Programmatici dell’Unione Civica “Cariati Unita” sui quali continueremo a confrontarci nei prossimi giorni con gli altri Movimenti che come Noi ritengono Imprescindibile un Ritorno alla Democrazia nella Nostra Cariati. 

 Il coordinamento della coalizione ha rimarcato, inoltre, il fermo e convinto No all'Ampliamento della Discarica di Scala Coeli. Democrazia, Competenza, Condivisione, Spirito di Servizio sono i Valori sui quali riteniamo debba fondarsi la Cariati che immaginiamo e la Vita di Comunità dei tanti Cittadini Liberi e motivati che siamo convinti sceglieranno il prossimo 10 Giugno una “CARIATI UNITA”.

13 gen 2018

Diritto di Replica - Rettifica al Corriere della Calabria

Spett.Le dott. Paolo Pollichieni
Direttore Responsabile Corriere della Calabria e l’Altro Corriere
C/O email redazione@corrierecal.it info@laltrocorriere.it

E P.C. Presidente Ordine Giornalisti Calabria

Diritto di Replica - Rettifica

Egregio Direttore, in riferimento all’articolo senza firma intitolato <>, pubblicato sulle pagine de “Il Corriere della Calabria” e de “L’Altro Corriere” all’indirizzo https://www.laltrocorriere.it/cariati-pd-garantista-la-sindaca-denunciato-clan, Le chiedo espressamente, a norma della legge sul diritto di replica, di pubblicare sulla medesima testata la presente mia missiva.
Nei giorni scorsi il Partito Democratico di Cariati ha dovuto contrastare, a mezzo di un comunicato stampa, illazioni diffamatorie apparse su un quotidiano locale – “La Provincia” -, di proprietà del gruppo I Greco, attraverso le quali si insinuava che le dimissioni di otto consiglieri comunali, avvenute il giorno 3 u.s., sarebbero state finalizzate ad ostacolare una pretesa azione antimafia condotta dalla sindaca decaduta, Filomena Greco.
Sin qui nulla che possa riguardare Lei o il Suo giornale.
Senonché, nella giornata di ieri, quasi a replicare al predetto comunicato del PD cariatese e con un tempismo più che sospetto, compariva nel Suo giornale l’articolo senza firma di cui è sopra riportato il titolo, anch’esso palesemente di parte e finalizzato a travisare i fatti. L’autore, profondo conoscitore della realtà cariatese e con il fine – tutt’altro che recondito – di promuovere, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, una ben individuata parte politica, anzi un potentato politico/finanziario/mediatico di recente “resistibilissima” ascesa, cerca di dividere artatamente i cariatesi in “buoni” e “cattivi” arrogandosi l’autorità morale di distribuir loro “patenti” di onestà/disonestà.
A replicare a tale ennesimo – e per niente sorprendente – tentativo di disinformare i cittadini “elettori” penserà – se lo riterrà – il PD di Cariati.
Quel che invece è di mio interesse personale e che in alcun modo posso lasciar cadere nel silenzio è la chiusura dell’articolo in questione, ove – con fare intimidatorio e paramafioso – viene inserito il mio nome accostandolo – in maniera del tutto gratuita – ad un’indagine in corso.
Nel respingere al mittente “bicefalo” - giacché quanto mai composto da un mandante ed un esecutore – le becere insinuazioni di cui vengo fatto segno, confermo il mio sostegno e la mia vicinanza, umana e politica, ai tanti ristoratori calabresi che, a costo di grandi sacrifici, conducono onestamente il loro lavoro, con risultati di eccellenza unanimemente riconosciuti a livello internazionale.
A quanto mi è dato sapere, alcuni di questi ristoratori onesti sono soci dell’associazione in questione che è nata per promuovere, valorizzare e tutelare la Cucina italiana in Germania. Se la stessa sia stata o sia tutt’ora oggetto di pressioni criminali da parte della ‘ndrangheta lo verificherà la magistratura che sta procedendo. Di certo io – non essendo un ristoratore – di questa associazione non sono mai stato socio ne, ad alcun titolo, ne sono stato parte.
Alla stessa magistratura e alle forze di polizia, impegnate quotidianamente in un immane sforzo d’indagine contro la malapianta del crimine organizzato che avvelena la nostra terra, come cittadino calabrese, confermo il mio massimo apprezzamento e la mia incondizionata gratitudine.
Proprio per non vanificare i sacrifici dei magistrati, degli uomini delle forze dell’ordine e di tutti coloro che nelle istituzioni o da semplici cittadini si oppongono quotidianamente alla presenza pervicace e pervasiva della mafia, ritengo che non si debba permettere ad alcuno – fazione politica, singolo avventuriero o potentato politico/finanziario/mediatico che sia – di strumentalizzare questo tema e di piegarlo ai propri interessi.
È necessario, piuttosto, che la maggioranza dei calabresi onesti – ai quali rivendico con forza la mia appartenenza- rinserrino le fila per difendere la Calabria sana, ispirata ai valori della legalità, della trasparenza e della convivenza civile e democratica.
Una Calabria che ha senz’altro bisogno di una magistratura e di forze dell’ordine che operino concretamente così come sta avvenendo con l’indagine “Stige”, ma che necessita come il pane di un confronto politico e democratico libero sia dalla pervasività della ‘ndrangheta, sia dalla sistematica disinformazione di massa posta in essere da taluni.
Mi dispiace doverlo dire, egregio Direttore, ma credo proprio che, con l’articolo in questione, il Suo giornale non abbia reso un buon servizio a questa causa.


5 dic 2016

Referendum Costituzionale del 4 dicembre: Il NO ha stravinto!

Il risultato del Referendum ha confermato ciò che era nell'aria e che solo qualche accanito parteggiatore democratico, poco consapevole del contenuto della Deforma costituzionale, si ostinava a non voler recepire. Ed anche i commenti del post Voto continuano in questa strana direzione. Il NO ha stravinto. E non per meriti dei Sostenitori Politicanti del NO! Il NO ha stravinto perchè gli Italiani si sono ribellati a questa politica inutile. Perché, ancora una volta si è persa un'occasione storica. Era accaduto con Monti. Ha continuato Renzie! Tutti e due con il forte favore degli Italiani avrebbero potuto SERIAMENTE rivoltare il Sistema Italia. Riformare per davvero il Nostro Paese anche assumendo scelte drastiche anche contro la Politica che, però, sarebbero state sostenute dalla stragrande maggioranza degli Italiani. Invece, si è preferito "riformacchiare", senza incidere per davvero negli sprechi, nel superamento del Bicameralismo con l'abolizione del Senato e la riduzione reale dei Deputati, una legge elettorale capace di eliminare i "nominati" dal palazzo, l'abolizione Vera delle Provincie e di tutti gli altri Enti considerati inutili (ai quali però si è preferito solo cambiare nome e niente più), all'avvio di una riforma reale dei livelli istituzionali dello Stato che avrebbe attribuito competenze e risorse certe ad ogni livello. Di questo e di tante altre cose ha bisogno l'Italia. Le prese in giro non sono piaciute! Anche perchè oggi tutti sono in condizione di informarsi e di approfondire e, soprattutto, la situazione reale del Paese è molto diversa da quella che in questi mesi ci è stata artatamente propinata da Renzie. Gli Italiani abbiamo dato una bella risposta alle tante prese in giro dell'ex presidente del Consiglio, che tanti, soprattutto giovani, vogliono far passare in queste ore come Vittima di un'Italia che non ha compreso il senso del Referendum del 4 dicembre. Purtroppo per loro, le abbiamo capite fin troppo bene ed il risultato è fin troppo chiaro e limpido. Mi auguro che questo risultato possa servire nell'immediato futuro ad avviare una reale stagione di Riforme e di rivoltamento positivo dell'Italia dei quali una nuova, vera, autentica sinistra deve farsi promotrice e interprete.

18 mar 2016

Calabria assente ingiustificata al Prowein a Düsseldorf



Per tutti gli amanti del vino si è tenuta a Düsseldorf la fiera del Vino più importante in Europa: la Prowein. Per la sua molteplicità, la ProWein è senza dubbio unica al mondo. In nessun’altra manifestazione fieristica viene presentata un’offerta così vasta di prodotti internazionali. Alla 23ª edizione della ProWein sono state rappresentate a Düsseldorf tutte le regioni vinicole più rilevanti del mondo, tra cui anche numerosi leader del mercato europeo e d’oltremare. Tra le più grandi nazioni rappresentate dagli espositori hanno preso parte quest‘anno l’Italia (1.500), la Francia (1.300), la Germania (1.000), la Spagna (550), l’Austria (320), il Portogallo (300) e i Paesi d’oltremare (600). A questi vanno aggiunti circa 420 espositori provenienti da 30 Paesi, con i loro particolari prodotti alcolici. Complessivamente gli espositori presenti erano provenienti da 59 nazioni. 
Quest’offerta ha attirato a Düsseldorf 55mila visitatori specializzati provenienti da tutto il mondo. Ciò corrisponde ad un aumento di circa il 6% rispetto all’anno precedente (edizione 2015: 52mila visitatori specializzati provenienti da 123 Paesi). Pertanto la ProWein sta diventando sempre più uno dei più importanti eventi globali: quest’anno i visitatori sono pervenuti da 126 differenti Paesi. Un visitatore su due, arrivato a Düsseldorf, era proveniente dall’estero. L’incremento più alto è stato registrato fuori dall’Europa tra i visitatori d’oltremare, soprattutto dall’Asia. In generale continua la tendenza della ProWein ad attirare soprattutto i decisori con elevata competenza d’acquisto: oltre il 70% dei visitatori appartenevano al top o medio management. 
Erano presenti tutte le Regioni Italiane! Tutte tranne una. Quella dall’antico nome Enotria; quella con una superficie a vigneti di circa 12mila ettari ed una produzione per ettaro di circa 110 quintali; quella che conta 36 vitigni autorizzati dei quali il 50% autoctoni, pari al 60% della superficie vitata; quella che secondo Coldiretti nel 2015 ha realizzato una produzione di circa 400 mila ettolitri di vino con un incremento del 10% rispetto al 2014; quella nella quale operano decine di Cantine che ogni giorno si sforzano per realizzare vino di qualità. 
Per chi non lo avesse capito sto parlando della Calabria! 
Eppure la Regione Calabria sostiene di destinare al settore un’attenzione particolare, talmente particolare da disertare totalmente l’appuntamento più importante in Europa per gli addetti del settore del vino, lasciando in perfetta solitudine quei pochi produttori che comunque hanno partecipato singolarmente all’appuntamento di Düsseldorf.
Le altre Regioni investono risorse mirate per creare marchi e brand regionali e di puntare su questo oltre che sulla qualità. Noi, nonostante i proclami e le frasi fatte, continuiamo a non avere nessuna visione collettiva e unitaria della promozione e valorizzazione della nostra terra e dei nei nostri prodotti. A cominciare dal vino!
PS: L’unica Calabria che ho avuto il piacere di leggere era, purtroppo, nello stand dell’Australia: li ho trovato una Cantina dal nome “Calabria Family Wines”. Tutti, allora, in Calabria, possono dormire sonni tranquilli!

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